Palazzo Farnese a Caprarola
Uno dei luoghi più visitati della Tuscia è sicuramente il Palazzo Farnese di Caprarola, raffinato esempio di arte tardo rinascimentale, residenza dei più importanti membri della famiglia Farnese all'apice della sua potenza. Esso domina il pittoresco borgo di Caprarola, del cui primitivo insediamento abbiamo notizie solo a partire dal X secolo. Soltanto nel 1275 si ha il primo documento storico relativo ad un certo fortificato, con la presenza del castello a nord del paese, distrutto dall’Albornoz nel 1352 e più volte ricostruito.
Caprarola rimase un piccolo villaggio fino al XV secolo, passando sotto la dominazione di varie famiglie, come i Vitelleschi, i Riario e gli Anguillara nel 1456; nel 1465 Paolo II ne assegnava di nuovo il vicariato ai Prefetti di Vico; successivamente tornò ai Riario, con un periodo di tranquillità sociale e politica per la comunità. Fu nel 1504 che il Card. Alessandro Farnese senior (il futuro papa Paolo III) acquisì il borgo da Francesco Maria Riario dell Rovere, nell’intento di realizzare, con l’annessione degli altri territori della famiglia sul Lago di Bolsena, un più vasto territorio sotto il dominio farnesiano. Nel 1521 i figli naturali del Cardinale, Ranuccio e Pierluigi Farnese, ricevettero l’investitura feudale di Caprarola e quello che era poco più che un villaggio del viterbese diveniva così (dopo l’annessione di Ronciglione al ducato di Castro) il polo strategico di una delle famiglie emergenti della zona.
Fu questo il periodo di massimo splendore per il paese sia per la dignità papale di Paolo III sia per l’abilità politica del nipote Alessandro junior, anch’egli cardinale, e fu a partire dal terzo decennio circa del Cinquecento che Alessandro Farnese senior intraprese la costruzione della fortezza, dominante dalla cima del borgo abitato, che successivamente diventerà la Villa che noi oggi possiamo ancora ammirare: la parte inferiore del palazzo, infatti, mostra ancora la sua primitiva concezione in forma di struttura difensiva, con pianta pentagonale e possenti bastioni angolare a scarpata. C’è ancora incertezza tra gli studiosi sull’autore del primitivo progetto della rocca farnesiana, oscillando tra Antonio da Sangallo il Giovane (più probabile) e Baldassarre Peruzzi. Ad ogni modo, l’elezione di Alessandro a pontefice nel 1534 dovette comportare una battuta d’arresto della costruzione, che riprese intorno alla metà degli anni Cinquanta dall’architetto emiliano Jacopo Barozzi detto il Vignola.
A quest’ultimo spetta la radicale trasformazione dell’edificio in forma di Villa per il nuovo committente subentrato nel frattempo, il “gran cardinale” Alessandro Farnese junior, nipote di Paolo III, e il rimodellamento del centro abitato, con la realizzazione della via Nicolai, il rettilineo che funge da asse e che conduce direttamente al Palazzo.
Palazzo Farnese è tra i monumenti più importanti per la storia del manierismo e della cultura tardo-cinquecentesca. La ricchissima decorazione interna di stucchi ed affreschi è fondata sulla celebrazione storico-dinastica della casata farnesiana o su temi mitologici e di storia sacra a questa ideologicamente riconducibili, il tutto permeato di sofisticata erudizione, suggerita da illustri letterati dell’epoca, quali Annibal Caro, Fulvio Orsini e Onofrio Panvinio.
I pittori principali autori di gran parte della decorazione del Palazzo furono Taddeo Zuccari (1256-1566) e suo fratello Federico (che proseguì i lavori alla morte del fratello fino al 1569, quando fu cacciato dallo stesso cardinale), Giacomo Bertoia (1569-1574), Giovanni dei’ Vecchi, Raffaellino da Reggio (1574-1575) ed Antonio Tempesta (1580-1583), Giovanni Antonio da Varese.
Il palazzo è preceduto da due piazze, quella inferiore di forma ellittica, nella quale si apre l’ingresso alle cantine e da cui partono due rampe di scale che portano a quella superiore, rettangolare, con il portale d’accesso delle carrozze.
L’edificio, a pianta pentagonale, si sviluppa su tre piani, di cui l’inferiore, detto “dei prelati”, è scavato nella roccia e protetto da bastioni angolari poi trasformati in terrazze; al di sopra si erge il piano nobile, la parte vignolesca, ritmata da paraste che serrano le finestre; l’ultimo piano è occupato dalle stanze riservate ai cavalieri e agli staffieri. La parte accessibile ai visitatori è quella più interessante del palazzo, ossia il piano nobile con i suoi pregevoli affreschi, il cortile e parte del giardino.
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Impossibile proporvi in questa sede la descrizione degli affreschi che decorano tutte le stanze del Palazzo: essi meritano di essere visti dal vivo con una spiegazione dettagliata, vista l’unicità e la rilevanza storico-artistica del complesso.
Una curiosità: non è raro imbattersi in troupe cinematografiche all'interno del Palazzo, poiché spesso viene scelto come ambientazione privilegiata per film e serie televisive di successo (di recente, l'ultima pellicola di Guy Ritchie e la seconda stagione de I Borgia in onda su Sky; in passato l'Avaro con Alberto Sordi, Le avventure di Pinocchio di Comencini e tantissimi altri.).
Giardino delle Erme |
La visita guidata al Palazzo Farnese di Caprarola è quasi d'obbligo, se si vuole apprezzare a pieno il suo valore e la sua importanza a livello storico ed artistico. Contattetemi per prenotarne una!
Beh io a questo punto aggiungerei : e dopo ilpalazzo venite a visitare la meravigliosa collezione farnese custodita nelmuseo archeologico di napoli! ;-)
RispondiEliminaQuoto questo commento!
RispondiEliminaIl Museo Archeologico di Napoli è meraviglioso..io credo di aver avuto un attacco di Sindrome di Stendhal difronte al mosaico della Battaglia di Isso... :)
Dovrò tornare per prestare maggiore attenzione alla collezione Farnese, allora! :)